Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. (Lao Tzu)

Sezione Botanica - Alberi e Arbusti
Gruppo Lavoro: Arianna MARTOLINI - Cristian CUCCHIARA - Andrea CRISTIANO

Sezione Botanica - Alberi e Arbusti

Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa   (Sm.) Neilr.   ( Ginepro coccolone )
Famiglia: Cupressaceae
Chioma: Ampia ed irregolare, con rami talvolta penduli.
Fusto: Robusto, contorto e ramificato dalla base, con corteccia di colore grigio-bruno che tende a squamarsi in lunghe strisce con l'età.
Foglie: Aghiformi, pungenti, disposte in verticilli di 3 con due bande biancastre sulla pagina superiore e nervatura centrale più scura ben evidente.
Fiore: Le infiorescenze (strobili o coni) sono sia maschili che femminili e generalmente si trovano su piante diverse. I "coni" sono costituiti da poche squame carnose saldate tra loro; quelli maschili sono di colore bruno-rossastro e quelli femminili sono di colore giallo-verdastro.
Frutti: Chiamate "coccole" e scientificamente "galbule", sono delle pseudo-bacche di forma globosa, di colore bluastro, ricoperte da una evidente pruina bianca, con all'apice una evidente cicatrice a forma di stella a tre punte. La maturazione completa avviene in 2 anni, tanto che si possono vedere contemporaneamente sulla stessa pianta, sia le galbule immature, che mature.
Habitat: Pianta diffusa in tutte le zone costiere del mediterraneo. Cresce lungo i litorali, sulle spiagge formando il retro-duna, talvolta con veri e propri boschetti.
Foglie ad aghi, con le due bande biancastre ben evidenti
Tronco di un esemplare vecchio, completamente strappato in strisce
Coccole, in diverse fasi di maturazione, anche sullo stesso ramo
Note: Il "ginepro coccolone" è una pianta comune sui nostri litorali sabbiosi, dove ancora esiste un ambiente dunale pressochè intatto. Ha un importantissimo ruolo ecologico, cioè quello di arginare i venti e di stabilizzare la duna. In passato il suo legno, molto resistente e profumato, veniva impiegato per costruire imbarcazioni, travi per i solai, ma anche per lavori di artigianato. Dalla sua distillazione inoltre si otteneva un olio, usato per la cura di ferite o abrasioni o per malattie della pelle. Ricordiamo comunque che oggi, in Italia, è di fatto regolamentato o vietato tagliare ed utilizzare il suo legno. Per il resto, la pianta è da considerarsi tossica e non utilizzabile. Solo gli uccelli ed alcuni mammiferi nei periodi invernali vanno ghiotti delle sue bacche.
Autore Scheda: Cucchiara Cristian   Autore Foto: Cucchiara Cristian

NOTA BENE E RACCOMANDAZIONI
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