Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. (Lao Tzu)

Sezione Botanica - Alberi e Arbusti
Gruppo Lavoro: Arianna MARTOLINI - Cristian CUCCHIARA - Andrea CRISTIANO

Sezione Botanica - Alberi e Arbusti

Larix decidua  Miller  1768 ( Larice )
Famiglia: Pinaceae
Chioma: Poco fitta, di forma perlopiù piramidale, con rami portati orizzontalmente al tronco. Assume un colore verde chiaro in primavera e giallo dorato in autunno.
Fusto: Cilindrico, con corteccia grigio-bruna, a grosse placche esterne molto spesse, specialmente nelle piante vecchie, separate da fessure longitudinali bruno rossastre.
Foglie: Brevi aghi di colore verde sbiadito, non pungenti ma molli, raccolti in gruppi di 20-40 individui, riuniti in ciuffetti portati sul ramo (brachiblasti). In inverno il Larice perde le foglie, questa è l'unica conifera, in Italia, con questa particolarità.
Fiore: I fiori, così impropriamente chiamati, non essendo dei veri e propri fiori, sono unisessuali e si trovano sulla solita pianta. Quelli maschili, giallastri con il bordo rosso, sono portati da coni penduli, e cadono a maturità; quelli femminili, rosa-rosso scuro, molto appariscenti nel bosco, dopo l'impollinazione diventano verde chiaro ed invecchiano come "pigna" bruna, formata da lunghe scaglie sottili. Queste resistano sul ramo della pianta anche 10 anni prima di cadere.
Frutti: I frutti sono dei coni o pigne (vedi descrizione fiore), che si formano con l'impollinazione del fiore. Queste portano due semi per loggia e sono alati, lucidi e bruni. Il Larice comune non porta semi fertili fino ad 80 anni.
Habitat: E' presente in tutte le zone temperato-fredde, dal Nord-america alla Siberia passando per l'Europa, Cina e Giappone. Richiede un clima fresco e umido. Può crescere in foreste pure o miste, assieme ad altre conifere, raramente latifoglie. In Italia è perlopiù presente sull'arco alpino ma sporadicamente si può trovare anche da noi in Toscana, con qualche esemplare qua e là, frammisto agli abeti, magari introdotto o scappato all'uomo. Gli esemplari qui presentati sono stati fotografati in un piccolissimo boschetto (probabilmente piantato), a pian di Novello (Abetone).
Foglie ad aghi riunite a mazzetti
Corteccia di esemplari maturi
Pignette
Note: E' una pianta molto usata per la qualità del suo legno, molto pregiato, unica conifera che viene usata in ebanisteria. Particolarmente resistente alle intemperie viene utilizzata anche per uso strutturale specialmente per costruire i tetti delle case di montagna. Dalla sua resina si ricava la trementina, e da una specie di "manna" trasudata delle sue foglie le api producono un ricercato miele. Non è invece un buon combustibile. E' spesso coltivata per rimboschimenti e talvolta a scopo ornamentale, in diverse varietà. Le popolazioni montane una volta usavano la corteccia per le sue proprietà astringenti diuretiche ed antisettiche, contro i dolori reumatici e per curare ferite.
Autore Scheda: Cucchiara Cristian   Autore Foto: Cucchiara Cristian e Arianna Martolini

NOTA BENE E RACCOMANDAZIONI
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