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Micologia - Microscopia Studio Schede Funghi

Micologia - Microscopia Studio Schede Funghi


Puccinia allii  F. Rudolphi  1829
Nella foto principale foglia di aglio con uredosori, sotto sono invece visibili i teleutosori
Tessuto infetto al microscopio
Uredosoro con spore
Cappello/Carpoforo: Si tratta di un fungo basiodiomicete agente di ruggine, è molto piccolo, solo le sue strutture riproduttive si individuano a occhio nudo sulla pianta ospite, che in questo caso è Allium vineale ma può trattarsi di qualsiasi specie di aglio anche coltivata.
Imenoforo: La ruggine inizia il suo ciclo in primavera su piante di aglio selvatico , si manifesta inizialmente con piccole lesioni circolari di colore chiaro lungo le nervature fogliari, le lesioni diventano pustole gialle polverulente (uredeosori) e vengono prodotte uredospore che andranno a infettare altre piante. Con l'avanzare della stagione sulle stesse foglie possiamo trovare pustole nerastre, i teleutosori, in cui vengono prodotte teleutospore. Queste ultime, con parete spessa, sono destinate a cadere a terra con i residui vegetali conservandosi per la stagione successiva, quando andranno a generare basidi per ricominciare il ciclo.
Stipite: Assente
Carne: Assente
Ambiente: L'aglio selvatico è specie molto comune, il fungo parassita è presente in tutto l'areale dell'ospite nonché sulle coltivazioni creando anche gravi problemi.
Microscopia: Sono state osservate in massa uredospore echinulate, di colore giallo, e teleutospore formate da due setti di misura media 52 µm x 21 µm, misura che serve a distinuere la specie da P. porri, praticamente identica ma con teleutospore nettamente più piccole.
Uredodori con spore
Uredospore
Uredospore con parete echinulata
Commestibilità: No
Note: Le ruggini sono malattie delle piante tra le più diffuse e causano danni economicamente rilevanti in molte parti del mondo. Si può dire che questi munuscoli funghi di cui al giorno d'oggi non si sente parlare, hanno più volte cambiato la storia e influenzato la vita dell'uomo. A questo proposito, riporto un breve estratto del libro "Le malattie delle piante che hanno scritto la storia umana" di Silvia Kuna Ballero "Prendiamo le infestazioni del genere Triticum (il frumento) su cui si è sempre basata la sussistenza della maggior parte della popolazione terrestre. Pare che sin dall’inizio il grano si sia evoluto nel Medio Oriente insieme a una sua malattia, quella della ruggine rossa, causata dal fungo Puccinia persistens triticina. Al flagello della ruggine rossa si può far risalire l’episodio biblico secondo cui Giuseppe, venduto in Egitto come schiavo dai suoi fratelli, si sarebbe guadagnato il favore del faraone accumulando scorte di grano per affrontare i sette anni di raccolti scarsi, profetizzati in sogno dal faraone stesso; secondo gli storici, all’epoca delle vicende narrate, il clima in Egitto sembrava in effetti propizio al diffondersi della pestilenza.Nel 700 circa a.C., le difficoltà causate ai Romani dalla ruggine del grano erano tali da indurre i sacerdoti a creare un’apposita divinità, il dio Robigus (che in età imperiale cambiò genere e divenne la dea Robigo), un nume ostile da placare tramite celebrazioni speciali. Le Robigalie si svolgevano il 25 aprile, nel mese in cui la ruggine rossa faceva la sua comparsa nei campi. Nei secoli successivi il frumento si diffuse nel Nord Europa, apparentemente senza che in un primo periodo si propagasse anche la ruggine. Quest’ultima si espanse comunque in epoca medievale, verso l’800 d.C., tramite la diffusione del crespino (Berberis vulgaris) che la ospita. Nelle primavere umide dell’Europa centrale, la ruggine trovò il clima ideale per prosperare; i raccolti furono gravemente colpiti e per sfuggire alle carestie gli autoctoni presero l’abitudine di mangiare pane di segale, un cereale meno vulnerabile alla ruggine....
Indagini Molecolari:
Reazioni Macrochimiche:
Teleutospore
Teleutospore
Teleutospore
News:
Autore Scheda: Arianna Martolini   Autore Foto: Arianna Martolini e Cristian Cucchiara

Nota bene e raccomandazioni
I DATI RIPORTATI NELLA PRESENTE SCHEDA DERIVANO DALLO STUDIO MACROSCOPICO E MICROSCOPICO DEL FUNGO RACCOLTO DALL’AUTORE CONSULTANDO LA LETTERATURA DI SETTORE DISPONIBILE.GLI STESSI DATI VENGONO PUBBLICATI AI FINI DIVULGATIVI ED IN PARTICOLARE PER LA COMMESTIBILITA’ CHE, RICORDIAMO, PUO’ ESSERE DICHIARATA SOLO DALL’ISPETTORATO MICOLOGICO DELLA ASL O DA MICOLOGI ISCRITTI ALL’ALBO NAZIONALE, IL GRUPPO MICOLOGICO CECINESE E GLI AUTORI DELLE MEDESIME SCHEDE DECLINANO OGNI RESPONSABILITA’ DERIVANTE DA UN INAPPROPRIATO COMPORTAMENTO DI TERZI IN MERITO AL CONSUMO DEI FUNGHI.